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Il Nepal vieta l’utilizzo di TikTok: “Disturba l’armonia”

TikTok

Il Nepal ha vietato l’utilizzo di TikTok, seguendo l’esempio di Stati Uniti e Belgio: il motivo in questo caso è diverso.

TikTok subisce un altro duro colpo. Dopo gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada e il Belgio, anche il Nepal ha deciso di bloccare l’utilizzo della nota applicazione cinese all’interno dei propri confini. Se negli scorsi mesi aveva destato scalpore la decisione degli Usa, preoccupati per la sicurezza e la privacy dei dati, di negare l’utilizzo a tutti i deputati del Parlamento e alle agenzie federali, creando un precedente seguito anche da altri paesi occidentali, tra cui il Regno Unito, la decisione del Nepal è destinata per certi versi a fare ancora più rumore.

In questo caso non è il tema della sicurezza ad aver portato a questa scelta clamorosa, tema peraltro arrivato nel 2023 anche nel Parlamento europeo, con la richiesta a tutti i dipendenti di non utilizzare quest’app. La motivazione che ha spinto il governo del Nepal è infatti di tutt’altra natura.

Il Nepal vieta l’uso di TikTok: il motivo

Ad annunciare la clamorosa novità è stato il ministro delle Comunicazioni e dell’informazione del paese asiatico, Rekha Sharma. Attraverso una comunicazione ufficiale, il ministro non ha solo spiegato di essere già al lavoro con le autorità competenti per risolverle ogni questione tecnica e per perseguire legalmente i responsabili di video ritenuti offensivi o contro la legge, ma ha anche svelato il motivo di questa decisione che a molti può sembrare fuori luogo.

TikTok
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Alla base ci sarebbe la volontà di porre fine all’utilizzo di un social network colpevole di disturbarel’armonia sociale” e di sconvolgere “le strutture familiari e le relazioni sociali“.

Un duro colpo per l’app ‘erede’ di musical.ly che, secondo quanto riportato da DataReportal, è utilizzata, o meglio era utilizzata, in Nepal da oltre 12,6 milioni di utenti.

Le proteste dei monaci contro TikTok

Paese a prevalenza buddista, il Nepal attira ogni anno milioni di pellegrini e anche semplici turisti. Tra questi, negli ultimi tempi non sono mancati molti tiktoker e creator che usano la nota applicazione per realizzare video dal contenuto informativo ma a volte anche umoristico, lasciandosi andare a volumi troppo alti di musica in luoghi sacri, balli non proprio conformi alle regole e gesti irrispettosi.

Per questo motivo negli ultimi mesi si erano levate molte proteste non solo da una buona fetta di fedeli, ma anche da tanti monaci buddisti, disturbati dall’utilizzo dell’app anche nelle quotidiane pratiche di meditazione e preghiera che da sempre fanno parte del patrimonio culturale del paese.

Le reazioni dei tiktoker

La decisione del Nepal ha comunque destato grande clamore non solo nel paese himalayano, ma in tutto il mondo, portando alla pronta reazione sia del social, che ha tenuto a sottolineare la propria estraneità all’utilizzo dell’app in modalità non conforme alle leggi del singolo paese, ma anche da parte dei semplici fruitori.

E se qualcuno ha appoggiato il provvedimento nepalese, sottolineando quanto sia importante il rispetto dei luoghi sacri e dei costumi locali, altri hanno sollevato la propria voce e puntato il dito contro una decisione che inevitabilmente limita la libertà di espressione e di creatività dei singoli utenti.

Qualcuno è addirittura andato oltre, affermando di essere stato vittima di aggressioni e intimidazioni da parte delle guardie di sicurezza assunte da molti templi buddisti del paese o addirittura da alcuni monaci, che li avrebbero costretti ad allontanarsi e a cancellare i video girati. Un’ennesima dimostrazione di quanto la situazione fosse, sotto ogni punto di vista, sfuggita di mano.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2023 15:14

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